Per la prima volta, in considerazione del gran numero di gare e cavalli raggruppati in quest’unica occasione proprio a causa dei posticipi, le competizioni si sono svolte su due arene: tutte quelle del Campionato Italiano e del Campionato Debuttanti, tranne la Non pro e la Open, hanno avuto a propria esclusiva disposizione l’arena B e le giudici Laura Quaglia (Ita) e Vreni Schmidt (Sui).
La prima categoria a scendere in campo è stata quella dei Novice Riders, subito festa per la famiglia Terzoli e per l’istruttore dei fratelli Riccardo e Gloria, il lombardo Mattia Camisi. Riccardo Terzoli, 14 anni, ha infatti conquistato il titolo su una platea di 19 concorrenti con un ottimo 144,5, mentre sua sorella avrebbe conquistato il suo secondo trofeo italiano consecutivo vincendo la Ladies del giorno successivo.
Il giovane e apassionato Riccardo vive a Cambiago (Mi), e ha iniziato a montare al Camisi Quarter Horse quando aveva 7 anni. Monta , una femmina Quarter roana di otto anni figlia di Elvis Peppy Taco e AT Marywood proprietà del suo trainer dal 2018: soprannominata Dolly e addestrata in prima battuta da Christian Baldelli, per lei e il suo giovane rider potrebbe esserci ora in programma nientemeno che il Nrha European Derby. Riccardo aveva già disputato alcune gare durante l’evento Futurity 2019, ma questa è la sua prima vera conquista di un titolo italiano: «Le gare regionali di qualificazione sono andate molto bene: le ha sempre vinte o comunque si è posizionato a top classifica», dice il suo trainer. «Ma la preparazione per questa finale 2020 gli dà un merito ancora maggiore perché io, essendo infortunato, non posso montare Dolly da oltre un mese e non ho nemmeno potuto farlo qui alla gara. Quindi Riccardo, seguendo con grande attenzione e impegno le lezioni e venendo a montare tutti i giorni – come del resto era sua abitudine anche prima, ed è questo che gli ha permesso di costruire un grande feeling con Dolly - ha aggiustato praticamente da solo, con un piccolo aiuto da parte di Silvia Venezia, i punti un po’ più deboli (gli spin), puntando a una gara pulita e spingendo dove sapeva di poterlo fare: sui cerchi. Gli stop, invece, per Dolly sono una forza naturale: e a questo giro ne ha messi “in buca” quattro su quattro!»
Non passano 24 ore e la sorella di Riccardo, Gloria, piazza il miglior score della categoria Ladies: la cosa notevole è che, da assoluta non pro, lo fa a pari merito con una valente giovane trainer come Perrine Prevost: per entrambe lo score è un 142.
Gloria Terzoli non è nuova ai podi del Campionato Fise/Irha: lo scorso anno aveva conquistato il medesimo titolo, e sempre in sella al fidato Sanger Boy: «Di soprannomi ne ha tanti ma quello che usano tutti è Walla», raccontava la liceale lombarda, che ha oggi 17 anni, del suo compagno di avventure. Lo stallone del 2010 da Walla Walla Whiz e Sanger Chic, addestrato negli Usa da Stefano Massignan che con lui era entrato nella finale del Nrha Futurity, era passato anche in Italia per redini illustri: quelle di Giuseppe Prevosti con il quale è stato finalista nell’Irha-Nrha Derby 2016. «Dopo un altro anno e mezzo insieme», ci dice ora Gloria, «si è riconfermato un buon cavallo e col passare del tempo ha sempre più grinta, dà il massimo in tutto quello che fa! Ci siamo legati ancora più di prima… lui è davvero speciale. Penso che non troverò più un cavallo con il quale avere un rapporto così complice. Ora ci conosciamo bene, abbiamo imparato a fidarci l'uno dell'altra e a spingere sempre al massimo sia in gara che negli allenamenti in maneggio. Abbiamo lavorato veramente tanto in quest’anno e sono così contenta e orgogliosa di come il mio cavallo sia sempre pronto a nuove sfide e non mi deluda mai!». Gloria monta con Mattia Camisi ormai dal 2013, da quando cioè ha iniziato a fare reining: «Prima di arrivare al Camisi QH ho girato un po’, ma alla fine mi sono sentita a casa solo lì. Mi sono innamorata subito di questo sport: è incredibile come ci si possa affezionare tanto a un cavallo entrando con lui in totale sintonia». Della sua gara ci dice: «Mi sono divertita molto! Mi è piaciuto tutto quello che abbiamo fatto, ma i cerchi in particolare mi hanno dato un'adrenalina pazzesca… Ci sono ancora cose su cui lavorare, ma non ci fermiamo mai, siamo sempre pronti a migliorarci e dare il massimo!».
Ad allievi così costanti ed entusiasti corrisponde ovviamente un buon istruttore, non solo preparato tecnicamente ma anche bravo a motivarli: «Ai ragazzi insegno il valore e il privilegio di avere a che fare con i cavalli, oltre all’etica dello sport», spiega Camisi, «In una parola, l’importanza di quello che stanno facendo. Quest’anno, in particolare, ho seguito molti corsi Fise per diventare istruttore di terzo livello e devo dire di averli trovati davvero interessanti: mi sono serviti molto e ho messo in atto tante cose lì apprese nella formazione dei miei allievi. Mi pare che abbia funzionato molto bene. Li ho reso molto più responsabili del loro compito in sella e non solo. Di certo però non voglio prendermi tutto il merito: oltre all’impegno e al talento fondamentale dei ragazzi c’è il buon lavoro di tutto il team della scuderia, che come tutti sanno è fondamentale per ottenere qualsiasi risultato».
La bella trentenne francese Perrine Prevost, assistente di Cira Baeck ormai da cinque anni, al sesto giorno di gare è già una fra i grandi protagonisti della manifestazione cremonese: ha esibito due tre anni e un quattro anni nei Futurity (e due su tre sono entrati in finale), e due cavalli nel Campionato Italiano che si sono coperti di gloria. Quello con cui Perine è Fise/Irha Ladies Italian co-Champion 2020 si chiama Spat Dual Blue, ma il giorno precedente la brava amazzone aveva vinto anche il titolo Limited Open in sella a Diabolo.
Perrine è una laureata in Farmacia che, nonostante gli accorati consigli dei genitori i quali volevano che i cavalli per lei rimanessero un hobby, nove anni fa ha deciso che non voleva ritrovarsi un giorno cinquantenne frustrata per non aver seguito la sua grande passione. Ancora giovanissima si è quindi trasferita in Belgio iniziando come groom per la scuderia di Piet Mestdagh, dove dopo qualche tempo il resident trainer Quentin Galliere le ha dato luna chance come assistente: del che lei è ancora estremamente grata. Passa qualche anno e la ritroviamo in Svizzera, già al fianco di Cira nel CS Ranch della famiglia Shumacher, e da lì, sempre seguendo la sua mentore, in Italia a Elementa: «Mi piace tanto l’Italia», dice entusiasta, «il tempo, il cibo, la lingua… E mi piace molto l’approccio al training di Cira: siamo noi a doverci adattare a ogni cavallo, e non cerchiamo di farli rientrare per forza in un programma di addestramento rigido e preconfezionato. Non sono macchine, sono tutti diversi e dobbiamo prenderli come sono. A me piace lasciare ai cavalli una vita da cavallo, vederli liberi in paddock e in gruppo, e permettere a ognuno di mantenere la propria personalità».
“Blue” è una femmina baia di 6 anni (Spat A Blue x Stella Dual), allevata da Alberto Sbraga e proprietà di Roberto Liberati. Con Perrine non solo è Ladies Champion ma anche Reserve Champion Limited Open alle spalle - e a solo mezzo punto di distanza - del suo compagno di scuderia Diabolo, che ha vinto la categoria con un bel 144. «Ha lavorato con molti trainer diversi – il primo è stato Dario Carmignani – e io la monto da poco più di un anno. Non è stato facile all’inizio», ricorda Perrine, «è molto sensibile: ma prova sempre a fare del suo meglio. Diabolo invece è un castrone sauro di 7 anni, papà Cfr Centenario Wimpy e mamma Chexy In Jewels, proprietà di Maria Cecilia Fiorucci. Fu addestrato da Franco Bertolani e ha uno stop impressionante, ma non sempre ha voglia di andare in avanti! È un anno e mezzo che lo monto, e ora iniziamo a conoscerci bene. Essere addestrato non gli piace molto, ogni volta cerca di spiegarmi che sa già fare tutto (ride). Ma poi in gara è sempre con me!».
Blue e Diabolo, dice Perrine, sono completamente diversi, ma tutti due gentilissimi e con una grande personalità: «Si assomigliano anche nel fatto che mangiare gli piace proprio tanto: dobbiamo sempre starci attenti perché prendono 40 chili in un giorno!».
Perrine si sta godendo la sua pur pesante trasferta cremonese con grande equilibrio, e nonostante i successi parla con molta modestia: «Non sono ancora davvero sicura nello show-pen, devo fare esperienza, avere più confidenza nel mio cavallo ed essere più sicura di me. Per questo i periodi di lockdown per me sono stati difficili: prima di tutto non è facile preparare i cavalli senza sapere quando sarà la prossima gara, e poi il mio obiettivo è di scendere in campo il più possibile proprio per fare esperienza e diventare migliore; sono molto riconoscente a Maria Cecilia Fiorucci che me lo permette! Però le finali del Campionato mi sono proprio piaciute: mi sono detta “Fin qui ci sei arrivata, adesso… have fun!». Finalista Eurofuturity 2019 level 2 e 1 (ma anche nel 2016) e 2020 Irha Open Maturity Champion Level 1 proprio con Diabolo, nello show record di Perrine, che ha iniziato a gareggiare nel 2015, ci sono fra l’altro parecchie vittorie e piazzamenti Open Thophy Nrha.
Il Campionato Intermediate Open, che ha corso class in class con quello limited, è andato invece a Lorenzo De Simone, trainer umbro di stanza in Emilia al CD Horses, un centro abbastanza nuovo e con progetti ambiziosi. Non Pro di Francesco Schippa dal 2000 al 2002, Lorenzo è poi cresciuto alla scuola di Adriano Meacci dove nel 2009, passato professionista, è diventato assistant trainer. Nel 2014 si è poi trasferito alla 23 Quarter Horses lavorando per Bernard e Ann Fonck: «Con tre simili maestri posso dirmi davvero fortunato, dice». Il cavallo con il quale ha raggiunto la vetta del Campionato è un altro “Spat” cugino primo del cavallo di Perrine: suo padre è infatti Spat Split And White che è fratello pieno del Campione del Mondo Spat A Blue. Spatspook And Sailor è un castrone chestnut allevato da Fabio Cerri e iniziato da Moreno Sacchi (con cui è stato Futurity 4YO Champion) e Max Ruggeri; con Pierluigi Fabbri ha poi conquistato le finali Maturity 2019 e Lorenzo, che con lui ha vinto il Maturity Arer, lo monta da 2 anni «È un cavallo che fa veramente piacere avere in scuderia: bello e bravo nelle manovre. Nella gara del Campionato è stato onesto, sempre con me; e ha stoppato davvero forte, come lui sa fare! La stagione che ci ha portato qui a Cremona? Triste, demotivante, l’ho vissuta abbastanza negativamente anche se alla fine ha portato a questi ottimi risultati».
De Simone ha anche piazzato una femmina nei livelli 2 e 3 dell’Eurofuturity 4 anni.
Le categorie Intermediate e Limited Non Pro, anch’esse disputate class in class, vanno a Simone Sbrighi e Silvia Biagini. 142 il punteggio del primo e un ottimo 141,5 per Silvia che si attesta anche come Intermediate Open Reserve Champion.
Simone Sbrighi, 48 anni, è un imprenditore nel settore della moda. Vive a Santarcangelo di Romagna e monta sotto la guida di Nicoletta Santoni a Sala di Cesenatico presso il Circolo Ippico Due Ponti. Nel suo show record cita il terzo posto nel Derby Non Pro level 1 dello scorso settembre, la vittoria al Maturity Arer, l’argento di squadra nella Coppa delle Regioni. Splitsmartin, detto Split, è uno stallone sauro il cui papà - eccolo di nuovo - è Spat Split And White, e la mamma una fattrice che ha già dato grande prova di sé: Tarismartin. Addestrato da Giuseppe Prevosti, insieme al quale conquistò il Futurity Lombardo con il risonante score di 150,5 e fu terzo all’EuroFuturity, Simone lo monta da tre anni e mezzo: «È un cavallo intelligente, empatico, generoso e molto affidabile anche in gara, nonostante le numerose competizioni che ha nelle gambe», dice. «Nella finale del Campionato la cosa che mi è piaciuta di più è stata il cambio a destra, la cosa meno efficace il non perfetto controllo della spalla sinistra. Per questo successo, oltre a lui ringrazio due donne: Nicoletta e mia moglie Natascia!».
La ventottenne Silvia Biagini, per il giorno del suo compleanno, il 19 maggio, si è regalata… il titolo italiano Limited Non Pro. Silvia, che vive a Monticelli d'Ogina in provincia di Piacenza, è un’altra Campionessa ritrovata, perché nelle finali del 2019 aveva capeggiato fieramente la Novice Riders. Con lei, oggi come allora, il grande Raffaele, al secolo Ruf Little Chex, un bel sauro con maschera bianca e un solo occhio azzurro che viene dagli Usa (la sua mamma era stata acquistata gravida), figlio di Lil Ruf Trouble e Nu Dinamite Chex: oggi ha 11 anni. Passato tra le redini di fin troppi addestratori, tra i quali Andrea Mannucci, Lorenzo De Simone, Francesco Martinotti, Nicola Sergio, la sua amazzone lo descriveva con toni fantasiosi: «Un cavallo eccezionale, dal carattere misto tra il “sono bello ma impossibile” e il “guardatemi ma non toccatemi”. Considerazioni che a un anno e mezzo di distanza rimangono tali e quali: «Abbiamo cambiato allenatore e ora montiamo con Moreno Sacchi. Raffaele ha fatto passi da gigante sulle manovre, ma niente è cambiato nel suo modo di porsi: ha sempre questa sua presenza molto importante, per la quale solitamente con lui non si può scegliere: si fa come dice lui! Se potessi rifare la gara gestirei un po’ meglio i cerchi per valorizzare di più ciò che Raffaele può fare, e cercherei di evitare qualche sbavatura qua e là, per esempio sugli spin, che ci ha tolto alcuni punti: sempre colpa mia, intendiamoci! Ma qualsiasi cosa succeda in gara, con lui passare il gate è sempre da brivido; è il mio re, non c’è un cavallo che possa darti emozioni più forti: lui entra, nitrisce una o due volte (non omette mai di annunciarsi al mondo) e poi fa la sua gara: ogni volta sempre più presente… La pandemia? Noi ce la siamo giocata bene. Raffaele ha fatto molto riposo, ne aveva bisogno e se lo meritava. Poi, gradualmente, abbiamo ricominciato ad allenarci con Moreno che, lasciamelo dire, non solo è un ottimo trainer ma anche persona di qualità e sensibilità eccezionali nei confronti degli allievi, e i miglioramenti sono stati visibili e costanti».
L’ultima gara di Campionato disputata nelle prime due giornate è la Rookie, vinta da Andrea Cavallasca in sella a Stars For Surprise, una femmina baia soprannominata Cisca (Ha Stardust x Berry’s Chocolate), addestrata da Lukas Brucek e Francesco Arrighi che Andrea, allievo di Paolo Orlandini, monta da due anni. Con Orlandini questa ragazzona che il suo proprietario definisce “una gigante buona” ha anche vinto il Campionato Lombardo Intermediate Open - e ha infatti disputato anche quella finale. Perfettamente soddisfatto della sua gara, che ha meritato un magnifico 144, punteggio non così comune fra i Rookie, il trentenne chef di Solbiate con Cagno, in provincia di Como, monta da otto anni e ha sempre fatto reining. Questo per lui è il primo titolo italiano in carriera.
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Irha-Nrha Futurity
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